Armonia delle Sfere – Elementi ricursivi – ( La “ Primavera” di S. Botticelli).
Dante Alighieri, nel “ Paradiso” della sua Divina Commedia, ipotizza e raffigura l’Aldilà celeste come una serie di cieli concentrici, costituiti da tante sfere inserite una nell’altra.
Sandro Botticelli, pittore del 1400, è uno tra i primi artisti che esegue una serie di schizzi come studi per rappresentare visivamente ciò che il grande poeta aveva scritto 150 anni prima.
Una delle opere più conosciute dello stesso Botticelli è la “Primavera”: è un capolavoro di alta concettualità come lo sono del resto tutte le altre pitture dello stesso pittore.
In questa tavola, una donna dall’espressione enigmatica è vestita con lo stesso abito della Primavera botticelliana. Nelle braccia tiene, al posto del mazzo di fiori, una sfera dove, per un gioco di infinita ricursività, si ripresenta infinitamente identica a se stessa.
L’Armonia delle sfere celesti che Dante aveva ipotizzato per descrivere il Paradiso, qui riprende il concetto di continuità armonica infinita, dove la bellezza e la grazia divengono il tramite stesso per vincere la morte e lasciare in eredità un discorso concettuale di immortalità.
Un omaggio ad un grande poeta ed a un altrettanto grande pittore, in un continuo mentale di eredità morale, artistica e poetica che sconfigge lo scorrere del tempo per regalarci così l’Eternità.
Dimensioni: 50x70
Tecnica mista: matita grassa “Pablo” + tempera