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...ed ecco la stella che avevano visto in oriente, li precedeva, finché non si fermò sopra il luogo dove era il Bambino...

Dagli scritti degli antichi Vangeli, la Nascita Divina si identifica come il rinnovarsi della Vita Nuova. Non più la capanna e la scenografia classica, ma il concetto di Maternità si riassume in se stesso. Non c’è bisogno di altro. La Vita nuova è sospesa in un’atmosfera surreale, in equilibrio fra pianeti e stelle perché davanti a tale miracolo non esistono più orizzonti. Nei Vangeli si parla di una stella che, con la sua luce, conferisce all’evento un’importanza che trascende il genere umano stesso. Persino l’universo si fa partecipe della venuta del Salvatore. In realtà, attraverso calcoli astronomici recenti, in quel periodo non passò nessuna cometa. La stella vista dagli antichi sapienti, i Magi, e dalle genti comuni, era il risultato di una congiunzione planetaria: Giove, Saturno e Marte, in una posizione quasi coincidente da chi guardava il cielo dal Medio Oriente, apparivano effettivamente come una stella di intensa luminosità.
Il messaggio, attraverso la nascita di una nuova vita, ci ricorda che la continuità della specie è legata alla capacità di rinnovare se stessa dando alla luce nuove creature.
Per chi è credente, in questa tavola vede il sunto sublime della fede stessa, la venuta del Salvatore in uno scenario quasi divino. Per chi è scettico, qui è rappresentata la vera ricchezza del genere umano: la vita.

Dimensioni : 50 x 70
Tecnica mista : matita grassa “Pablo” + tempera